CHI VUOL ESSERE IMPRENDITORE?

Da alcuni giorni il Ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini ha annunciato un dato tanto atteso: chi gestisce più di tre appartamenti sarà considerato per legge un imprenditore.

Partiamo dal principio: è dal 2017, anno di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del famoso Decreto Legge 50/2017 (la c.d. norma Airbnb) tutti i gestori attendevano che Governo e Ministri definissero i criteri di imprenditorialità nella gestione degli affitti brevi.

In soldoni dovevano definire da quanti appartamenti gestiti in poi un gestore deve essere definito imprenditore.

Il dato è arrivato, e pare che colpirà circa 9000 gestori su c.a. 150.000,00 (fonte ilSole24ore del 23 febbraio 2020).

Tanti sono i gestori che gestiscono da 4 a 6 appartamenti.

Non so cosa c’è da stupirsi in questa decisione, dato che un imprenditore è colui che “orchestra” beni e persone al fine di produrre un bene o un servizio e ricavarne un guadagno.

Cosa fa un gestore?

Acquisisce un appartamento (comprandolo o locandolo per poi sub-locarlo), compie dei lavori di adeguamento, lo ammobilia, ci scatta delle foto, pubblica gli annunci sui vari portali, gestisce le prenotazioni, le pulizie, i chech-in e check-out ed eventuali riparazioni dovute all’incuria degli ospiti.

Che differenza c’è tra la ciò che fa l’imprenditore e ciò che fa il gestore?

Poca, se non fosse per il fatto che il gestore quando gestisce da una a tre case cerca di fare tutto da solo o con l’aiuto dei familiari.

Dopo ha fisiologicamente necessità di un aiuto esterno, soprattutto per la gestione delle pulizie.

Quindi la domanda è: perché no?

Perché non gestire il tutto in modo professionale quando l’attività cresce?

Lo fanno in tanti già, e chi non lo fa paga sulla sua “paga” tutte le spese che non può dedursi.

Alla fine della fiera è inutile nascondersi dietro un dito: questo settore ha necessità di una spinti in una direzione in cui la professionalità la fa da padrone.

Figure come i Property Manager erano mosche bianche fino a 5 anni fa, mentre quest’anno è partito con corsi di alta formazione verticali sulla loro figura professionale.

Come andrà a finire?

DI sicuro i 130.000 gestori che “affittano” una casa sola ai turisti diminuiranno, così come diminuiranno le case ammobiliate con i mobili della nonna e i gestori che lavorano in nero.

Tutto ciò porterà ad un aumento del prezzo medio per notte a tutto vantaggio dei gestori, che vedranno ripagarsi in modo adeguato il lavoro svolto in modo professionale.

Sperando che qualcuno non infili il proprio zampino in questa norma, snaturandone il contenuto.

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Giuseppe Lattanzio – L’avvocato dell’extralberghiero