Avv. Giuseppe Lattanzio
Giuseppe Lattanzio, Avvocato dell'Extralberghiero

100 GIORNI DI APERTURA ALL’ANNO PER LE LOCAZIONI TURISTICHE

 

“Per il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, «la residenza affittata ai turisti è un problema del centro storico» e «deve essere limitata».

«Non ci sono le leggi – ha spiegato – ma cerchiamo di contrastarla e proporre norme alla Regione e al governo per un piano di questo tipo, capendo che bisogna restituire degli appartamenti privati alla residenza».

«Se limitiamo l’uso alla residenza – ha detto il sindaco – quelle case tornano sul mercato residenziale»”.

Questo è quanto si legge dall’articolo del quotidiano on-line Venezia Today del 14 Ottobre 2019 (qui).

Prima di puntare il dito contro qualcuno (in questo caso i gestori di locazioni turistiche), sport italiano tra i più praticati assieme al commento del meteo giornaliero, vorrei soffermarmi su ciò che per me è più importante.

Il problema che vive Venezia, come altre città d’arte e di turismo, ma anche le capitali europee o anche solo le più grandi città italiane.

Una crisi abitativa provocata da un lato dall’aumento della popolazione che vuole trasferirsi nelle grandi città in cerca di occupazione, e dall’altro dalle necessità dei residenti di alloggiare su un territorio con una fortissima vocazione turistica.

In alcuni casi potremmo parlare addirittura di emergenza abitativa (ma non è questo il luogo ne il tema dell’articolo).

Volete dei dati? Google vi aiuterà sicuramente; di mio vi invito ad iscrivervi ai gruppi di ricerca e affitto alloggi (io seguo quelli su Bari, città a me cara) e vedrete come è viva e sentita questa emergenza.

Possiamo quindi affermare che il problema normalmente non è solo del centro, ma anche della periferia, in primo luogo.

In secondo luogo è necessario soffermarsi sul tipo di abitazione: in centro molto probabilmente avrà un costo molto alto, così come dei servizi (per esempio il parcheggio introvabile), e non sarà accessibile a tutti.

Questi immobili poi sono immobili che molto probabilmente sono stati oggetto di restauro per essere appetibili sul mercato turistico, con investimenti anche molto alti da parte dei gestori che li affittano ai turisti.

Quindi, se i gestori non potessero più affittarli ai turisti per 265 giorni all’anno (365 – 100), dovrebbero rientrare in altro modo in queste somme investite: ciò comporterebbe un canone ancor più alto di locazione all’utente finale.

 

MA V’E’ DI PIU’

 

C’è qualcosa alla base che non è stato valutato, perché sicuramente non vissuto.

E’ il problema che dovrebbe sopportare chi dovrebbe vivere 265 giorni all’anno in un immobile e spostarsi per altri 100 giorni in altro luogo.

Non è emergenza anche questa? Certo che lo è.

E se volete vivere in prima persona queste “emozioni” potete trasferirvi in Puglia nelle zone comprese tra Bari e la Valle D’Itria, dove in tantissimi lavoratori e famiglie vivono questo problema senza aver un’altra soluzione.

<<Ah ma la soluzione c’è, spostarsi nelle campagne (dove le case sono meno appetibili per due o tre mesi, “tanto che problema c’è, devi solo dormirci”, n.d.r.)>>.

Bene, dopo aver analizzato una parte del problema, proviamo a puntare il dito sulle residenze affittate ai turisti.

Se queste sono attività di Casa Vacanza, B&B ed Affittacamere il Comune potrà decidere di limitare l’apertura di nuove attività con un’apposita delibera.

In questo articolo non voglio entrare nel merito delle limitazioni all’esercizio della libera iniziativa economica ecc ecc perchè se no dovremmo tirare in ballo anche alcune sentenze molto curiose che riguardano la Regione Lazio.

Se queste sono Locazioni Turistiche beh, sappiate che non si può fare nulla per limitare la loro apertura.

Non v’è nulla che un organo amministrativo possa fare per limitare un diritto costituzionalmente garantito (il libero godimento della proprietà privata), e pertanto la Locazione Turistica non può subire limitazioni.

Se per cercare man forte volete tirare in ballo il Codice Identificativo Fiscale (di cui parlerò io in seguito), sappiate che la Corte Costituzionale si è espressa chiaramente su questi codici.

La Suprema Corte ha infatti specificato che essi sono ammissibili in quanto rientra tra le attività che il gestore compie “una tantum” e non é pertanto limitativa del libero godimento della proprietà privata (questo molto in sintesi)

 

COSA POSSIAMO TRARRE DI BUONO DA QUESTA FORMA DI GESTIONE?

 

A questo punto mi chiedo: perché dedicare su 20 minuti, 19:50 secondi al problema e 10 secondi alla soluzione?

Perché non spostare il focus su un altro aspetto.

Pensiamo al denaro: si, perché è sempre questo il punto.

Se la Tassa di Soggiorno viene applicata anche a coloro che soggiornano in Locazioni Turistiche i gestori dovranno versarla al Comune di riferimento.

In caso contrario si compie il reato di peculato (per approfondimenti guarda qui), ed è un primo monito per i gestori.

Pensate che ciò non sia poco? Beh, c’è il Comune di Firenze che a fine 2017 ha raggiunto un accordo con Airbnb (leggi qui) per riscuotere direttamente la Tassa di Soggiorno a monte (tramite le Online Travel Agency) e non a valle (tramite i gestori).

Passiamo poi a valutare un altro punto di vista: quanti investimenti i privati effettuano per rendere appetibili gli immobili da destinare all’affitto ai turisti?

Elevati, soprattutto in città d’arte dove sono presenti numerosi vincoli (per es. i vincoli storici).

In questo modo i gestori contribuiscono a salvaguardare il patrimonio abitativo di ogni città (soprattutto nei centri storici).

Ma non è finita qui: in molti mi hanno già detto “eh però c’è gente che affitta a 30 euro a notte in alta stagione, evade e non si riesce a risolvere il problema”.

Beh una soluzione arriverà presto con l’introduzione a livello nazionale del Codice Identificativo Fiscale legato alla struttura, di cui si attendono altre informazioni a causa della caduta del Primo Governo Conte nel periodo in cui l’introduzione di questo codice è stata approvata (per altre info qui)!

Attraverso questo codice identificativo da inserire nei canali di promozione dell’attività extralberghiera sarà molto più difficile nascondere al Fisco le entrate generate.

La sfida da vincere sarebbe quella di trovare il modo di dirottare le somme legate alla tassa di Soggiorno per esempio a progetti dedicati a placare l’emergenza abitativa delle grandi città.

Questa è la vera sfida da lanciare a chi governa il territorio.

Con l’augurio che anche il Sindaco di Venezia riesca a trovare la miglior soluzione per Venezia.

 

COSA POSSO FARE PER TE

 

Come avrai notato il settore tende a professionalizzarsi sempre più.

E’ impensabile continuare a lavorare basandosi su notizie non certe o trovare “qua e là” on-line, a discapito della tua attività e portandoti ad essere vulnerabile in caso di controlli da parte delle Autorità competenti.

Ti invito pertanto a ripensare la tua attività e il tuo concetto di team, inteso come gruppo di pari con cui lavorare e inteso anche come professionisti che ti supportano nell’attività.

Contattami a [email protected] o al 0806190764 per analizzare insieme la tua attività e il tuo portafoglio immobili.

Visita inoltre la sezione risorse, ce ne sono di gratuite e a pagamento per tutti i gestori extralberghieri!

Giuseppe Lattanzio – L’avvocato dell’extralberghiero.